sabato 1 novembre 2014

FULL CONTACT



Full contact karate

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Full contact karate è un termine usato per indicare uno sport derivato dal Karate in cui, a differenza dei combattimenti di quest'ultimo e delle varianti Point Karate e Semi-contact, è consentito il pieno contatto ("full contact" in inglese) dalla cintura in su. La disciplina fu inventata da Joe Lewis.



Storia

Negli anni settanta si erano diffuse varie arti marziali
nei cui incontri i colpi dovevano essere controllati e l'azione doveva
spesso essere interrotta dopo i colpi stessi. Per rendere più
spettacolari i combattimenti vennero inizialmente inventate due nuove
discipline: il "Point Karate" negli USA e il Semi-contact in Europa.
In questi sport gli atleti indossano protezioni (inventate dal maestro
coreano Jhoon Rhee) che permettono il contatto alla fine del colpo,
anche se è necessario fermare l'azione subito dopo.


Il campione di karate tradizionale e Point Karate Joe Lewis decise di
creare uno sport in cui, come nel pugilato, vi fosse il contatto pieno,
dando così vita al "Full-Contact Karate" o "Professional Karate". La
nuova disciplina ebbe un forte successo sia negli Stati Uniti sia in
Europa. Dato che le associazioni sportive di karate
tradizionale ritenevano non corretto associare la parola "karate" a
"full-contact", oggi tale sport viene chiamato semplicemente
Full-Contact. È stato inglobato come specialità della Kickboxing, e in Italia ha avuto negli ultimi anni grandissimi rappresentanti a livello internazionale, come Massimo Liberati e Giorgio Perreca. Oltre al Semi-Contact vi è il "Light-Contact" in cui non è permesso mettere a pieno segno i colpi e quindi neanche il KO. Come nel Full Contact, però, l'azione non viene interrotta.


Differenti forme di Full contact

Full contact point karate

Una variante di Full contact è denominata Full contact point karate. È
molto similare alle competizioni di karate e si differenzia dal
semi-contact e dal light contact in quanto l'arbitro può squalificare
per contatto eccessivo. L'incontro viene interrotto dopo ogni colpo
portato a bersaglio. Questa forma di competizione di Full Contact Karate
si trova principalmente nel Nord America dal quale ha origine, ed ha un
seguito anche in Europa. Essa è similare al formato di competizione
usato nel taekwondo,
e nelle competizioni di Karate sportivo che utilizzano queste
regolamentazioni che spesso non si distinguono fra di loro per il
regolamento di gara.


American full contact karate

Un secondo formato di competizione è l'American full contact karate.
Sviluppatosi negli USA tra gli Anni '60 e l'inizio degli anni settanta,
ha preso in prestito regole e schemi tipici della boxe occidentale
adattandolo. Il combattimento continua nonostante il punteggio e gli
stessi punti vengono contati a fine incontro. Le protezioni consistono
nell'impiego di guantoni, calzari per i piedi, paratibie ect. Come
orientamento l'American full contact non permette i calci sotto la vita e
l'uso dei gomiti e delle ginocchia per colpire.


Knockdown Karate

Un altro maggiore formato sportivo di full-contact karate è conosciuto come knockdown karate o qualche volta denominato Japanese full contact karate.
Questo stile di sport da combattimento è stato sviluppato per la prima
volta nella seconda metà degli anni sessanta in Giappone
dall'organizzazione Kyokushinkai karate, fondata da Masutatsu Oyama.
Nel combattimento tradizionale nessuno dei due combattenti porta alcun
tipo di protezione se non la conchiglia (Anche se qualche volte delle
regolamentazioni locali presentano delle eccezioni), ma è comunque un
combattimento a nocche scoperte. Pugni al viso ed inguine
e attacchi uniti sono proibiti. ma tutti i colpi con le nocche scoperte
e con i gomiti al corpo ed ai fianchi (ad eccezione dei colpi uniti), e
calci (incluse le ginocchiate) gambe, braccia, corpo, e al volto sono
consentiti, come del resto anche le spazzate. Un punto è realizzato solo
quando si è messo a tappeto l'avversario, o lo si è immobilizzato, o
con una spazzata e controlled follow-up per un mezzo punto, e, a meno
che non ci sia una spazzata od un knockdown, il combattimento è
continuo. Al contrario dell'American full contact karate non si contano i
colpi andati a segno, ma solo gli effetti dei colpi.


Gloved Karate

Un recente sistema di full contact karate è il Gloved Karate o Karate Gloved. Qualcuno lo chiamava anche Shin-karate/Shinkarate (o "new" karate, in una traduzione parziale) dependentemente dallo sport organizzatore e dai promotori.[1]
Questo sistema ha origine in Giappone dove è divenuto un sport
dilettantistico e popolare per combattenti di karate che desiderano
entrare nel kickboxing professionale. Fuori del Giappone ha guadagnato
del momento in Europa. Le regole prendono spunto da quelle di
atterramento del Karate, ma si modificarono con l'introduzione dei
guantoni da boxe che permettevano di colpire al volto.


Bogu Kumite

Ancora un'altra forma di Full Contact Karate è kumite di Bogu, di cui
è rappresentante il campione Fabio Martella. Viene associato spesso ad
alcuni stili tradizionali dell' Okinawan karate. Questa versione
utilizza in competizione un'imbottitura protettiva e pesante per evitare
danni. All'inizio, questa imbottitura protettiva fu basata sull'elmo e
sull'armatura del kendo giapponese; con guanti per proteggere le nocche
dagli elmi ricopre d'acciaio sbarre, anche se nei giorni moderni la più
specifica imbottitura è stata sviluppata nonostante sia permesso il
knock out come criterio vincente, l'attrezzatura protettiva riduce le
opportunità affinché questo avvenga, ed i punti sono segnati per
tecniche pulite. Originalmente solo un metodo di addestramento. Se
comparato agli altri sport di Full Contact Karate, Bogu e Koshiki sono
ancora molto piccoli.


Altri

Altre regolamentazioni di Full Contact includono versioni che
permettono il pieno contatto della nocca nuda contro la testa indifesa.
Tuttavia esse tendono ad essere piccoli ed oscuri comparati al
precedente elenco di varianti. Queste regole tendono ad essere ristrette
ad una sola piccola organizzazione o anche promozioni di evento di
sport individuali.


Esempi di full contact minori e di sistemi di regolamento sono le regolamentazioni del Shinken shobu Kyokushin-kan[2] e del Mumonkai[3].

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