giovedì 26 dicembre 2013

Full Contact with Fabio Martella

Full Contact


Il Full Contact è nato nei prima anni '70 dall'esigenza di molti atleti di praticare un tipo di Karate che fosse a contatto pieno (i cui colpi però, erano comunque limitati dalla cintura in su). Questa disciplinna fu inventata da Joe Lewis e fu praticata da pionieri come Bill “superfoot” Wallace (guardia del corpo di Elvis Presley), Jeff Smith e Benny Urquidez. Prima dell'avvento del Full Contact Karate esistevano solo il Point Karate e il Semi-contact, i quali, a differenza del Karate originale, permettevamo il contatto tra i praticanti, protetti da protezioni, ma nei quali era necessario che il colpo fosse fermato subito dopo aver toccato l'avversario.
Le differenti forme di Full Contact sono:
  • Full Contact Poin Karate: è una variante di Full Contact molto similare alle competizioni di Karate e si differenzia dal Semi-Contact in quanto l'arbitro può squalificare per contatto eccessivo. L'incontro viene interrotto dopo ogni colpo portato a bersaglio. Questa forma di Full Contact Karate si trova principalmente nel Nord America, nel quale ha origine, ed in Europa;
  • American Full Contact Karate: un secondo formato di competizione è l'American full contact karate. Sviluppatosi negli USA tra gli anni '60 e l'inizio degli anni '70, ha ripreso le regole tipiche della Boxe occidentale adattandole. Il punteggio e gli stessi punti vengono contati a fine incontro. Le protezioni consistono nell'impiego di guantoni, calzari per i piedi, paratibie, ecc., non permette i calci sotto la vita e l'uso dei gomiti e delle ginocchia per colpire;
  • Knockdown Karate: questo stile di sport da combattimento è stato sviluppato per la prima volta nella seconda metà degli anni '60 in Giappone dall'organizzazione Kyokunshinkai Karate, fondata da Masutatsu Oyama. Nel combattimento tradizionale i due combattenti non portano alcun tipo di protezione se non la conchiglia (anche se qualche volta delle regolamentazioni locali presentano delle eccezioni). Pugni al viso ed inguine e attacchi uniti sono proibiti. Al contrario dell'American Full Contact Karate non si contano i colpi andati a segno, ma solo gli effetti dei colpi. Fabio Martella nell'internazionale del 1991 svoltosi a Tokyo, fu l'atleta italiano più rappresentativo di tale specialità;
  • Gloved Karate: questo sistema ha origine in Giappone dove è divenuto un sport dilettantistico e popolare per combattenti di Karate che desiderano entrare nella Kick Boxing professionale. Le regole prendono spunto da quelle di atterramento del Karate, ma sono state modificate con l'introduzione dei guantoni da boxe che permetteno di colpire al volto;
  • Bogu Kumite: viene associato spesso ad alcuni stili tradizionali dell' Okinawan Karate. Questa versione utilizza in competizione un'imbottitura protettiva e pesante per evitare danni. All'inizio, questa imbottitura protettiva fu composta dall'elmo e dall'armatura del Kendo giapponese; con guanti per proteggere le nocche dagli elmi ricoperti d'acciaio, anche se al giorno d'oggi una più specifica imbottitura è stata sviluppata nonostante sia permesso il knock out come criterio vincente ed i punti sono segnati per tecniche pulite;
  • Altri: altre regolamentazioni di Full Contact includono versioni che permettono il pieno contatto della nocca nuda contro la testa indifesa. Queste regole tendono ad essere ristrette ad una sola piccola organizzazione o anche a promozioni di eventi di sport individuali.
Esempi di Full Contact minori e di sistemi di regolamento sono lo Shinken Shobu Kyokushin-Kan e il Mumonkai.

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